CONTATTI

Per informazioni sui miei lavori scrivetemi all'indirizzo ocagattolettoblog@gmail.com

ATTENZIONE: NON VENDO BANCHI DA FALEGNAME!
Quello fotografato nel post Invito in liguria del Luglio 2012 si trovava al Mercatino di Antiquariato e Modernariato di Chiavari (GE), che si svolge ogni seconda domenica del mese, e non è mai stato in mio possesso. Non inviatemi e-mail con offerte di acquisto.

venerdì 28 settembre 2012

Un po' per sport, un po' per avventura




In questi giorni si doveva decidere
a proposito delle attività sportive
da svolgere durante l'inverno.
La mia proposta era di continuare con il basket,
ma la mia autorità in questo tipo di scelte
comincia a venir meno:
Pietro, dall'alto dei suoi undici anni e mezzo,
si è rifiutato categoricamente
(che ci posso fare... in questo mi somiglia come
una goccia d'acqua: lo sport per lo sport
per noi è un concetto assolutamente privo di senso).
Andrea preferirebbe qualcosa di diverso,
ma non sa cosa.
L'unica disposta ad accettare di buon grado
sembrerebbe Alice,
ma permettetemi di non riporre completa fiducia
in una che l'anno scorso,
una volta sì e l'altra... pure,
entrava nello spogliatoio per uscirne
dopo cinque minuti
accusando terribili mal di testa o di pancia.
Così, anche facendomi i conti in tasca,
ho pensato che finché il tempo ce lo consentirà
potremmo approfittare della campagna
che ci circonda
per organizzare, almeno un paio
di volte la settimana,
qualche passeggiata in cui unire l'attività fisica
alla fotografia e alla raccolta
di quello che la natura vorrà regalarci.
Tra l'altro di questa soluzione potrei approfittare
anch'io, senza essere costretta ad aspettare
seduta sulle gradinate di una palestra.





Così ieri pomeriggio, partendo con l'idea
di una passeggiata di mezz'ora,
abbiamo imboccato il sentiero in mezzo agli ulivi
che conduce alle rovine del Forte di Campo Albaro.

Si sale velocemente e senza difficoltà
e dopo pochi minuti di cammino il paese
sembra lontanissimo e si gode
della vista spettacolare del Monte Tregìn.






Lungo il cammino abbiamo raccolto di tutto:
funghi cresciuti in una pigna, incenso, timo,
bacche di ginepro, finocchio selvatico,
qualche piantina
di alloro e di corbezzolo da trapiantare in un vaso
e persino una canna di bambù.






La raccolta dei corbezzoli è stata molto impegnativa:
molti erano già caduti a terra, rosicchiati dagli animali,
e quelli che rimanevano sulle piante erano terribilmente in alto.






Il Forte è una costruzione
degli inizi del XV secolo e serviva principalmente
a controllare la strada che conduceva
a Varese Ligure per gli scambi commerciali.
Purtroppo è stato acquistato da privati
che lo lasciano in totale abbandono,
a parte utilizzarne il cortile interno alle mura
come frutteto.






Comunque ha tutto il fascino
delle pietre antiche
e da lì si gode di una vista incredibile di tutta la vallata
fino al mare.






Lungo la strada era quasi
una scorpacciata di bellezza:
le bacche di rosa canina, il cipresso secolare,
antiche case e giardini una volta ricchi e signorili...






... e al ritorno, ormai a pochi passi da casa,
abbiamo incontrato anche il Brucaliffo!

E ormai erano le sette di sera.

mercoledì 26 settembre 2012

Chanson d'automne



È arrivata la pioggia d'autunno
con la sua aria ancora tiepida ma appiccicosa,
il cielo color piccione e le foglie che iniziano a marcire.

Tempo di cambiare i colori.
Tempo da lavoretti.
Per cambiare vestito anche alla casa.

Stamattina ho aperto la cesta dei tessuti
e ho realizzato queste zucchette.
Per un centrotavola, o come segnaposto,
oppure per decorare il caminetto
o un davanzale.






Quelle realizzate finora sono di lino
o di tela tarlatana, imbottite di ovatta
o di truciolini di legno.






Il picciolo è una stecca di cannella,
ma userò anche i bastoncini di liquirizia,
e dentro ho messo qualche stellina d'anice.










Alla prossima, per vedere quante varietà
di zucchette saranno cresciute
nel mio orticello.






E ora... malinconia!



martedì 18 settembre 2012

Fase progettuale. I porcini aiutano.

Mica posso ammorbarvi due o tre volte
la settimana con le mie bomboniere:
sono carine, sono eleganti, sono fatte a mano,
sono la quintessenza dell'eleganza e della raffinatezza,
ma oggi si cambia menu:
oggi funghi.

Guardate qui che spettacolo della natura.
Sono i primi porcini che Gigi ha raccolto
nei giorni scorsi.
Non sono una meraviglia
di vellutata eleganza,
nel loro essere panciuti e tracagnotti?







L'autunno ha trovato nel bosco
questo dono straordinario per farsi perdonare
dell'arrivo del cattivo tempo.
E io quasi quasi riesco a perdonarlo.

E mentre mi sbizzarrisco in cucina
tra frittelle, ripieni, trifolati e sott'olio
le mie rotelline girano
ad escogitare nuove creazioni.







Ora una comunicazione di servizio:
alcune di voi mi hanno avvertita
di non essere riuscite ad inviare messaggi di risposta
ai miei commenti sui blog.
Probabilmente, ma non ne sono del tutto sicura,
questo era dovuto al fatto che
avevo unito il mio profilo di Blogger con quello di Google+.
Ora sono tornata a separarli e ho visto che
sono arrivati regolarmente i messaggi via mail.
Se in precedenza non vi ho risposto,
vogliate scusarmi, ma è solo perché
non avevo ricevuto nulla.
Lungi da me il voler fare la spocchiosa:
l'esperienza del blog è bellissima,
ma se non si entra in contatto con le persone
perde la maggior parte del suo significato.

sabato 15 settembre 2012

Matrimoni Mignon



Buongiorno!
Buon sabato!

Nel post precedente vi anticipavo
la mia collaborazione ad un mini evento
e oggi posso (con un pizzico d'orgoglio)
mostrarvi le foto.





La mia amica Natalia, titolare dell'Agriturismo "Il Castagneto",
ha organizzato uno di quelli
che lei definisce "matrimoni mignon".






Gli spazi che ha a disposizione non consentono
di allestire grandi ricevimenti,
ma sono talmente accoglienti,
sia all'esterno, dove c'è un bel prato
circondato dai suoi alberi da frutta
che nella saletta interna,






che il suo ristorantino viene spesso scelto
per le cerimonie con pochi invitati.






Lei stessa cura le decorazioni floreali
e questa volta ha voluto coinvolgere anche me
nell'allestimento della tavola.






Mi ha lasciato carta bianca,
così ho voluto preparare delle bustine
della mia amatissima tela tarlatana
da poter utilizzare sia per contenere
le posate, sia il tovagliolo o entrambi.






Sono decorate con una rosa
o una peonia in tessuto
nei toni del rosa pallido.
Utilizzate, come ha fatto Natalia,
come portatovagliolo, potrebbero anche
essere confezionate con il fiore ad una estremità
e all'esterno, in modo da poter essere chiuse
ripiegando l'aletta.





La tavolata nel suo insieme
ha un aspetto romantico ed elegante
senza essere troppo formale.






Avete notato che carina l'edera infiocchettata
sulle sedie degli sposi?






Ora devo ideare un segnaposto per la cena
di Halloween...
Nel frattempo, però, andate a curiosare
perché questa vulcanica donna,
supportata da quel sant'uomo di Pippo,
sta organizzando una marea di eventi,
corsi di cucina e serate a tema,
compreso un corso di acquerello che
mi intriga tantissimo, anche perché
si concluderà con una sontuosa merenda.






Dimenticavo: gli sposi sono stati contentissimi.

Buon fine settimana e a presto!



Le foto sono tutte di Natalia Mazzoli, "Agriturismo Il Castagneto"
Castiglione Chiavarese (GE)



martedì 11 settembre 2012

Formichine...

Quest'anno l'estate è stata particolarmente generosa
di frutta e verdura e l'orto del mio papà
non è mai stato così ricco.
Una sera, Gigi storceva il naso di fronte all'ennesimo
ciotolone di pomodori.
"Ma lo sai bene che i pomodori sono antiossidanti:
mantengono giovani!"
"Se è così io dovrei essere tornato bambino..."
Be', io di fronte ai pomodori dell'orto non resisto:
sono così dolci che, quando ho un languorino,
li mangio anche così, a morsi, sconditi,
e lo stesso fanno i miei figli:
li preferiamo addirittura alla frutta.









È per questo che ne faccio sempre una bella scorta
per l'inverno, soprattutto sotto forma di pelati,
per la pizza, ma questa volta
ho preparato anche la passata e la salsina pronta,
per una spaghettata dell'ultimo momento.






Addirittura mi sono cimentata con
la ricetta del ketchup di Jamie Oliver: non è niente male!
Poi ci sono le marmellate di pesche e di prugne,
le pesche e i mirtilli sciroppati, surgelati e con la grappa.






Mentre io riempivo la dispensa, Gigi riempiva la legnaia.
La stufa e il caminetto ci riscalderanno tutta la casa e l'acqua
e a Natale non c'è niente di meglio di un tacchino
cotto nel forno a legna.






È una soddisfazione enorme essere autosufficienti,
anche se solo per poche cose.
Prossimamente arriveranno anche le galline, ma solo per le uova,
perché noi finiamo inevitabilmente
per affezionarci anche a loro: l'ultima che abbiamo avuto
seguiva mia mamma come un cagnolino
e lasciava che Alice giocasse con lei.






Prima di salutarvi volevo chiedervi:
avete mai provato a cuocere il pane in pentola?
La ricetta la mettete voi, quello che cambia è solo
il metodo di cottura.






Basta una pentola piuttosto grande con il coperchio
(e naturalmente con i manici di metallo).
L'ideale sarebbe di ghisa, ma va bene anche antiaderente
oppure di acciaio o di alluminio rivestito di carta da forno.
Non c'è nemmeno bisogno di ungerla:
basta un po' di farina sul fondo.






Si scalda bene il forno a circa 200° C
e, per un impasto fatto con un chilo di farina,
i tempi di cottura sono di 35/40 minuti con coperchio,
più altri 15/20 minuti senza coperchio,
finché la pagnotta è ben dorata.
Ancora meglio se si mette una ciotolina con un po' d'acqua
nel forno.






L'interno risulta ben cotto e sofficissimo,
mentre la crosta è croccante, ma mai dura, nemmeno
se usate il lievito madre.
L'aspetto è spesso simile a quello del pane di Altamura,
non in questo caso, perché la pentola non era abbastanza grande
per la quantità di impasto.


Nel prossimo post spero di potervi mostrare
un mini evento al quale ho collaborato
con alcune nuovissime creazioni.
Incrociate le dita per domani.

mercoledì 5 settembre 2012

September mood

Ah, che brutta cosa.
Lo so, non che non lo sappia, eppure
ci casco tutti gli anni.
Arrivo alla fine di agosto lanciata al massimo,
forse anche perché ci metto un po' a carburare,
con mille cose in piedi e la voglia
di mettere mano ad altre mille
e insieme di godermi il sole, il mare, i miei figli
ancora per tanto tempo...
E invece mi tocca fare una frenata così brusca
che se non sto attenta finisco per capotare.

La sera preparo il borsone per il mare
e la mattina dopo viene giù un temporale
che mi porta via l'ombrellone sul terrazzo,
mi strapazza tutte le piante
e soprattutto mi stronca tutti i sogni estivi.
Sì perché non è mica uno di quei temporali d'agosto
che dissetano la terra e se ne vanno
educatamente
lasciando di nuovo il posto alle giornate più belle,
quelle calde ma non infuocate,
che mi posso godere fino a notte.
Questo porta la grandine e il vento gelato,
e anche se le nuvole dopo un po' se ne vanno,
di notte devo chiudere la finestra
e dormire col lenzuolino fin sulle orecchie
e quasi senza rendermene conto inizio a cercare
i calzini nei cassetti.

Così cominciano ad assalirmi
tutti gli impegni cui non avevo voluto pensare:
libri, cancelleria, pulmini, grembiuli,
dentista, oculista,
scarpe, basket, parrucchieri vari,
le maglie con le maniche lunghe...

Tutte le cose che irrimediabilmente non riuscirò a fare
in tempo e che mi ostinavo a rimandare
con l'illusione di rimandare la fine dell'estate.

Ma anche se ci metto un po' ad abituarmi ai cambiamenti
(ho il metabolismo lento, è anche per questo che ingrasso)
adesso è il momento di guardare alle cose belle
che ci porterà l'autunno
(e anche a quelle buone, mannaggia a me!)
magari mettendo qualche novità "di stagione"
anche nelle creazioni.

Vi saluto con l'ultima variante che avevo preparato
delle mie bustine portaconfetti in lino bianco,
quella con la rosellina d'Irlanda,
e con uno sguardo d'insieme su tutta la serie.
Che è molto estiva, è vero,
ma a pensarci bene anche molto invernale
e soprattutto molto shabby chic!






lunedì 3 settembre 2012

Oh, no che non sono annegata nel Golfo del Tigullio!


Non ero partita per le vacanze.
È vero, un po' di mare me lo sono goduta,
finché non si è messo a piovere,
e conto di tornarci, se Bacco ci aiuta.
Ma di relax neanche a parlarne, anzi: direi che è proprio adesso
che avrei più bisogno di una vacanza.




È venuta a trovarmi la mia preziosa zia, insieme alla quale,
tre volte l'anno,
buttiamo all'aria la casa per poi ricomporla
con un aspetto più decente.
Lavare, stirare tutto ciò che c'è di lavabile e stirabile,
pulire i vetri, sfoderare e rifoderare il divano,
appendere le zanzariere, pulire proprio fino in fondo gli armadi...
(buttare, in incognito, il tappeto tarlato di mia suocera)...






E nel frattempo cucinare a tutto spiano, perché,
si sa, in estate nell'orto ci sono le cose più buone
e se hai in casa uova, farina e formaggio
puoi andare avanti anche due settimane senza fare la spesa...
Salse, passate, pelati, marmellate, frutta sciroppata
non so più dove metterli: sto liberando una cantina per fare spazio.
E pretendo un monumento dal Signor Bormioli.





Mentre io mi accaldavo ai fornelli
c'era chi sul terrazzo faceva un pediluvio fresco alla camomilla
per piedi più belli.






Di tutto questo e altro ancora vi racconterò pian piano.






Per ora saluto questi ultimi giorni d'estate
con queste due piccole cose 
che ho preparato in un momento d'ozio.






 Una spilla floreale che spero ancora di poter indossare
insieme a questa collana/braccialetto










che potrebbe essere un rustico diadema
per una bellissima Ninfa dei boschi raccoglitrice di girini.




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...