È tempo di raccolta delle olive
e quest'anno le piante di mio papà
hanno voluto fare le cose in grande,
tanto che si è visto costretto a chiedere
il mio modestissimo aiuto.
Io amo la campagna, anche se sono
una contadinella poco affidabile:
sulle lunghe distanze non riesco a sostenere
tutti gli impegni che la cura della campagna comporta,
ma per queste collaborazioni sporadiche
mi entusiasmo come una bambina.
Così ho inforcato i miei scarponcini
di pura manifattura cinese,
acquistati per le rare passeggiate nei boschi
in cerca di funghi, corbezzoli o pigne
(va bene tutto)
o per qualche picnic.
Avete visto che belle olivone mature?
Però non chiedetemi quale sia la varietà,
perché non saprei rispondervi.
Però imparo in fretta, eh?
Dopo i primi rallentamenti dovuti all'inesperienza
mio padre è riuscito persino ad insegnarmi
a sistemare le reti sotto gli alberi
e dopo qualche ora il lavoro
scorreva via veloce.
Con una bella giornata di sole
e un panorama così
avrei raccolto olive per sempre.
Lo sapete che per raccogliere le olive
si devono "pettinare" i rami con le mani
finché i frutti non cadono nella rete,
evitando così di schiacciarli con le dita?
A parte qualche anziano vicino d'orto,
la nostra unica compagnia era questa vecchia pecora,
di solito piuttosto aggressiva,
ma in questi giorni principalmente dedita
a far scorta di ciccia per l'inverno.
Dall'altra parte le rovine dell'oratorio
accanto al cimitero.
Una scalettina di sassi:
comodissimi quando si è stanchi.
Qualche fogliolina commestibile
un po' rovinata dalle intemperie...
...erbette buone...
...e belle.
Siamo rimasti fino a sera, finché le olive
non si vedevano più...
...finché nelle case non hanno incominciato
ad accendersi le luci.
Questo per due giorni, finché
non ha iniziato a piovere.
Il fine settimana, poi, l'ho passato
brasata sul divano, con la mattonella di ghiaccio
fissa sulla gamba destra,
orribilmente gonfia per le morsicature di
non so quale insetto o ragno,
in preda a prurito e dolore,
imburrata di crema al cortisone,
imprecando come un vecchio camallo.
Ma avevo con me il fido uncinetto.