Ecco un'altra cosa che ho avuto la fortuna di imparare dai miei figli: prima non sapevo cosa fosse un'ecosfera: me lo ha spiegato Pietro, che è curiosissimo e legge di tutto. In pratica si tratta di un ecosistema autosufficiente racchiuso in una boccia di vetro: acqua di rubinetto, un po' di sassolini e frammenti di conchiglie, un paio di piante acquatiche che ossigenano l'acqua e qualche lumachina che ripulirà il vetro dalle alghe che tendono a formarsi nel tempo, nutrendosene. Non ci resta che aggiungere un gamberetto d'acqua dolce fredda (quelli in vendita sono di origine tropicale e richiedono acqua riscaldata), che cercheremo di catturare prossimamente nel fiume e che contribuirà a fornire sostanze nutrienti alle piante.

Non c'è bisogno d'altro, nemmeno di cambiare l'acqua; basterà rabboccare periodicamente quella evaporata.
Il tutto è stato sistemato nelle vicinanze di una finestra, in modo che le piante possano ricevere luce a sufficienza.
Ora abbiamo in casa un esperimento vivente che è allo stesso tempo un elemento decorativo per la nostra credenza.
Il tocco chic è dato dal centrino posato all'imboccatura della boccia, che ha anche la funzione di impedire la fuga delle lumachine.
Naturalmente esistono in commercio composizioni di questo genere: il costo oscilla tra i 200 e i 500 euro.
Noi abbiamo speso 30 euro di tutto.
Piccola correzione: mi sono informata e ho scoperto che i gamberi di fiume non sono adatti, perché raggiungono dimensioni importanti e sono molto voraci e aggressivi nei confronti dei "coinquilini". Opteremo per qualche "caridina japonica", un gamberetto pulitore che nei suoi momenti migliori raggiunge al massimo i sei centimetri, è timido e tranquillo e sopporta temperature dai quindici ai trenta gradi.
RispondiElimina