CONTATTI

Per informazioni sui miei lavori scrivetemi all'indirizzo ocagattolettoblog@gmail.com

ATTENZIONE: NON VENDO BANCHI DA FALEGNAME!
Quello fotografato nel post Invito in liguria del Luglio 2012 si trovava al Mercatino di Antiquariato e Modernariato di Chiavari (GE), che si svolge ogni seconda domenica del mese, e non è mai stato in mio possesso. Non inviatemi e-mail con offerte di acquisto.

giovedì 31 maggio 2012

Come potrei non essere felice?


   Questa mattina stavo facendo ordine tra le ricevute e dal portafogli è saltato fuori questo. È lì da diversi anni ed è una delle cose più care che ho.

martedì 29 maggio 2012

Doni di Natura

   Pensavamo di dover voltare pagina, invece siamo alle prese con nuovi lutti e rinnovata paura.
   Non voglio sbrodolarmi di parole, desidero invece farmi tramite di informazioni utili sul terremoto e sulle modalità per sostenere chi ne è stato colpito linkandovi i post di Cinzia e di Rudy, nei quali troverete, oltre ai numeri telefonici e di conto corrente per informazioni e donazioni, anche alcuni comportamenti da osservare in caso di terremoto.
   A Rudy in particolare, che abita a Ferrara, va tutta la mia solidarietà, anche perché si trova ad ospitare la suocera sfollata.

   In questo momento, però, voglio con tutte le forze ricordarmi che la Natura è anche Madre e continuamente ci offre i suoi doni più belli.

   I fiori di sambuco che Gigi ha raccolto ieri e con i quali sto preparando sciroppo e frittelle.

fiori-di-sambuco

fiori-di-sambuco

   L'unico pomodoro del terrazzo.

pomodoro-cuore-di-bue

   Una fragola ancora un po' pallida (la formica sembra aspettare che maturi)

fragola

   Qualche bocca di leone.

bocche-di-leone

   L'abete appena germogliato.

abete-rosso-germogli

   Le roselline, che un tempo erano nane e quest'anno hanno deciso di crescere a dismisura.

roselline

   La rosa rossa che Gigi, un San Valentino di parecchi anni fa, si è comprato per festeggiare (sic!).

rose-rosse

   Una cicciona fiorita (di cui non ricordo il nome).

succulenta

   I sempervivi, che mi piacciono proprio così, nel vasetto da bonsai.

sempervivi

   E l'arcobaleno che ho fotografato la settimana scorsa sulla strada di casa. Speriamo torni presto per tutti.

arcobaleno

lunedì 28 maggio 2012

Il premio dell'undici, per conoscerci meglio

   Come già sapete, ormai due settimane fa, Adriana mi ha assegnato il premio del numero 11.



   Ne sono felice e la ringrazio, perché il meccanismo di condivisione del premio ci dà la possibilità di conoscerci un pochino di più. Mi scuso soltanto di avere tardato nella risposta, ma il periodo è turbolento e l'umore s'era ammosciato.
   Ma ora sprigionerò tutti i miei superpoteri e tornerò solare e produttiva come prima. Anzi: ho già in mente  una borsa e due bomboniere bianchissime per le spose di settembre... devo solo fare qualche piccolo acquisto per realizzarle.
   Ma cominciamo: devo scrivere 11 cose su di me, rispondere alle 11 domande di chi mi ha premiata e formulare 11 domande da rivolgere ad altre 11 blogger.

UNDICI COSE SU DI ME
1. Sono di una ingenuità imbarazzante: il secondo fine non mi salta all'occhio al primo sguardo (e a volte nemmeno al secondo).
2. Non mi piacciono le sorprese: voglio sempre essere io a scegliere le cose per me.
3. Il mare come confine mi dà sicurezza: lontano da questo punto di riferimento mi sento persa.
4. Mi piace lavorare da sola.
5. Il quarto d'ora accademico è il mio stile di vita: chi mi conosce ormai mi dà appuntamento un quarto d'ora prima.
6. Non twitto dal bagno perché mi imbarazza.
7. Adoro le due tipologie più turpi di scarpe: le infradito e le zeppe.
8. Ho una pessima memoria: potrei rileggere lo stesso libro o rivedere lo stesso film decine di volte senza ricordare come va a finire (le interrogazioni di storia, a loro tempo, erano un disastro). Però almeno dimentico presto anche il motivo di un litigio.
9. Come conseguenza di quanto sopra, tendo a legare i ricordi agli oggetti, perciò non butto mai nulla.
10.  Non mi arrischio mai a dire "fa' come se fossi a casa tua": potrei pentirmene.
11. Elaboro terribili invettive contro chi mi ha fatto arrabbiare, sotto la doccia o mentre stiro, 'tanto so che non le pronuncerò mai: mi aiuta a scaricare la tensione.

LE UNDICI DOMANDE DI ADRIANA
1. Che cosa ti rende davvero felice?
   Passare a prendere i ragazzi a scuola e andare tutti insieme a mangiare il kebab in spiaggia.
2. Qual è la cosa più pazza che hai fatto per amore?
   Andar via da casa dei miei per un periodo (ma forse è stato più per amor mio e per la mia salute mentale).
3. Ti rispecchi nelle caratteristiche del tuo segno zodiacale?
   Sì: dell'Ariete ho le passioni improvvise e totali e sono parecchio irascibile.
4. Qual è il tuo primo pensiero quando ti svegli?
   "Devo recuperare i calzini per tutti".
5. Qual è la tua poesia preferita?
   Non amo la poesia, preferisco una prosa ben costruita. Se devo scegliere, però, dico Meriggiare di Montale.
6. Se fossi uno strumento musicale, quale saresti?
   Un contrabbasso in uno swing!
7. Dove vorresti essere in questo momento?
   Di fronte ad un notaio che mi informa di essere beneficiaria di una cospicua eredità da parte di un lontano e sconosciuto parente.
8. Quale personaggio della storia avresti voluto essere?
   Un genio eclettico come Leonardo o un esploratore come Colombo.
9. Qual è la cosa che ti fa più paura?
   Perdere il controllo del mio corpo e della mia mente (a parte, naturalmente, che possa accadere qualcosa di brutto ai miei figli o ai miei cari).
10. Se potessi cenare con un personaggio famoso, chi inviteresti?
   Carmelo Chiaramonte, per cucinare insieme ed ascoltare uno dei suoi racconti sul cibo.
11. Hai mai fatto un sogno ricorrente? Se sì, quale?
   No, in genere i miei sogni sono legati agli eventi del giorno appena trascorso (o alla peperonata).

UNDICI DOMANDE PER VOI
1. Qual è il libro (anche più di uno) che ha accompagnato la tua infanzia?
2. Cane o gatto?
3. Cosa metteresti nel cestino del picnic?
4. Che automobilista sei?
5. Qual è il tuo comfort food?
6. Fra i personaggi dei film o delle serie televisive, quale ti corrisponde di più?
7. Non esci di casa senza...?
8. Il tuo sogno è ancora nel cassetto, l'hai tirato fuori per lavorarci o l'hai già realizzato?
9. Qual è per te l'elemento più importante perché una casa sia confortevole e accogliente?
10. Sei una persona organizzata?
11. Fra gli abiti che possiedi, quale ti fa sentire bella, elegante e a tuo agio?

   I blog che ho scelto per condividere il premio sono:

lunedì 21 maggio 2012

Una pietra sul cuore

   Mi ero ripromessa di dedicare il primo post della settimana al gioco nel quale mi ha coinvolta Adriana, che mi ha assegnato il "Premio dell'11", ma sono sicura che non me ne vorrete, se decido di rimandare ad un momento più gioioso.

   Mi sembra giusto fermare il gioco, per un attimo, e piangere, e mi aspettavo che anche altri lo facessero, in questo fine settimana: lo spettacolo, lo sport... certamente realtà che hanno più visibilità e più influenza di me.
   Aver perso un figlio piccolo mi rende particolarmente sensibile al dolore. Sì: persino a quello degli altri, che non si limita più a passarmi accanto, ma mi attraversa e mi ferisce di nuovo, perché purtroppo riesco a comprenderlo e a condividerlo fino in fondo.
   Non penso che lo show debba continuare in fretta: credo che, se davvero vogliamo un cambiamento, dovremmo provare a reggere quel macigno e ricordarne il peso per sempre.
   Per questo vorrei fermarmi ad abbracciare chi ha perso i propri cari in un evento che, seppur naturale, non può che apparirci terribilmente ingiusto, e soprattutto chi piange una figlia che della vita aveva avuto solo un assaggio.
   E per questo provo orrore e paura pensando a quello di cui noi uomini siamo capaci e mi domando che razza di ideale possa valere il prezzo di una sola vita umana, e credo che nemmeno la follia sia ormai una scusa accettabile.


mercoledì 16 maggio 2012

Buon compleanno Gigi



   Voglio fare gli auguri al mio maritozzo che oggi compie gli anni.
   Nella foto sulla destra mentre confabula con il suo amico Fausto sulla porta della falegnameria. Chi dei due è Geppetto e chi Mastro Ciliegia? (In basso a sinistra Pinocchio)

Premi à gogo



   Oggi voglio ringraziare la carissima Lory, che, oltre a passare spesso a trovarmi (il che mi fa un grande piacere), ha voluto anche regalarmi questo premio, dedicato a chi ce la mette tutta per migliorare continuamente il proprio blog.
   Lei lo ha meritato prima di me: andate a vedere le sue creazioni che trovate su Il filo del cuore ....Ricami e poi ditemi se non sono veri gioiellini!

   Siccome ogni blog che seguo ha una particolarità che lo rende interessante e meritevole di questo premio, voglio girarlo a tutti loro indistintamente, perché ognuno, per ragioni diverse, è per me fonte di ispirazione e spero possa esserlo anche per voi.

martedì 15 maggio 2012

I ravioli di magro della nonna Delia

   Come promesso, oggi vi tedierò con la preparazione dei ravioli di borraggine.
   I ravioli, come molte altre pietanze casalinghe, ognuno li declina secondo la ricetta di famiglia e il proprio gusto e lo stesso farò io, per quanto l'Orso Brontolone continui a ripetere "Nei ravioli ci vuole la carnina buona!". I ravioli con la carnina li mangiamo già quando li prepara la tua mamy, perciò shhht! zitt!




   Questi che faccio io vorrebbero assomigliare a quelli che preparava la mia nonna materna, anche se, ovviamente, i suoi avevano una marcia in più. Sarà perché per lei preparare i ravioli per le feste era un po' un rito sacro: non si sarebbe mai sognata, in un martedì qualunque, di decidere per un menu a base di ravioli.
   Mi permetto una piccola variante rispetto alla sua ricetta: io metto un paio di uova nella sfoglia, mentre la sua era rigorosamente senza. Ravioli di magro magro magro.




   Come verdura per il ripieno utilizzo esclusivamente borraggine (buraxi in genovese). Del resto sono ravioli di borraggine, altrimenti sarebbero stati di qualcos'altro.
   Non la compro. Se non c'è negli orti... faccio le lasagne, o le tagliatelle.
   Dopo averla sciacquata a lungo, foglia per foglia, la faccio sbollentare in pochissima acqua, con il coperchio. Deve essere una breve cottura, praticamente al vapore.




   Dopo averla lasciata raffreddare nel colapasta, la strizzo bene con le mani.




   Poi la trito fine, prima con l'aiuto del coltello, poi della mezzaluna (nella foto non ero che all'inizio). Per favore, vi prego, non utilizzate marchingegni elettrici per tritare i ripieni: la fanghiglia non è adatta all'uso in cucina. E poi il tempo risparmiato lo sprecate a lavare il trabiccolo, soprattutto se dovete farlo a mano, come me.
   Insieme alla borraggine (ne ho usato solo due mucchietti per tre sfoglie) trito un bel mazzetto di maggiorana (persa) e quattro o cinque spicchi d'aglio (e non voglio vedere nessuno storcere il naso quando dico aglio).
   A completare il ripieno un bel cassetto di grattugia pieno di parmigiano, olio evo ligure (circa mezzo bicchiere), tre uova, sale. Se la verdura dovesse avere un sapore forte (ad esempio perché raccolta in un periodo poco piovoso), si può aumentare la quantità di uova e di formaggio.





   Volevano regalarmi la macchinetta per la pasta ma non l'ho voluta.
   Come ho già detto, io metto qualche uovo nella sfoglia, non il canonico uovo ogni 100 grammi di farina, ma tipo due ogni mezzo chilo, giusto per sostenerla un po', anche perché il mio kharma mi porta ad impastare quasi sempre quando piove. E con due uova nella sfoglia me la cavo, ma provate un po' a fronteggiare il kharma decidendo per gli gnocchi in una giornata di diluvio!




   Appoggio la sfoglia su un foglio di carta per alimenti (papê mattu) e la segno piegandola a metà. Sulla metà verso di me spalmo uno strato piuttosto sottile di ripieno, con l'aiuto di un cucchiaio, lasciando un bordo tutto intorno.




   Ripiego la sfoglia e la premo leggermente con il mattarello per cercare di eliminare il più possibile le bolle d'aria.




   Poi la segno con il mattarello a quadretti. Se non l'avete potete tracciare le linee rotolando il bordo di un piatto. In questo modo potete scegliere la grandezza dei ravioli, ma non la perfetta regolarità, il che non è seccante quanto si può pensare.
   Questa operazione è fondamentale per sigillare i bordi ed evitare la fuoriuscita del ripieno.




   Mettere mano alla rotella è la parte più divertente, soprattutto se in casa ci sono bambini che non aspettano altro che fare il primo assaggio rubando i ravioli piccolini e stortignaccoli che restano sul bordo, come mattonelle vicino ad un muro irregolare.




   Tirate fuori la pentola grande, perché devono cuocere in molta acqua, e appena tuffati mettete il coperchio in modo che il bollore si rialzi il prima possibile. Non assomigliano per niente a quelli del negozio di pasta fresca: vogliono stare "vicini vicini" e se si attaccano tra loro o al fondo è la fine: avrete uno gnocco di pasta e tante bricioline verdi disperse nell'acqua. Appena qualche raviolo inizia a muoversi verso la superficie mescolate delicatamente con un cucchiaio di legno.
   Lasciate cuocere per circa 3/4 minuti e poi scolate bene con un mestolo forato (cassa ræa): non gettateli nel colapasta, per carità!
   Condite a strati nel piatto ovale (fiammenghilla) con un buon sugo di carne (tuccu) o, come ho fatto io, di funghi, e parmigiano.
   Lasciate riposare qualche minuto prima di impiattare.




   Fare i ravioli è uno dei mezzi migliori che ho per rendere omaggio alla mia nonna Delia, il cuore più buono che io abbia mai conosciuto, e che avrà novant'anni per sempre.

domenica 13 maggio 2012

Scambio di doni tra mamme

   Mia mamma ed io non facciamo tante smancerie. Ci teniamo a mantenere frizzantino lo stile del nostro rapporto. Per noi la fase adolescenziale non è mai passata: è un modo come un altro per mantenersi giovani.
   Però le ricorrenze sono l'occasione per dirsi, non certo a parole, ma sempre con un piccolissimo pensiero, "Guarda che ho pensato a te, perché ci tengo, eh?"





   Ho voluto farle gli auguri con le prime rose del mio terrazzo, un rametto di geranio e uno di verbena.
   Il vestito era una bomboniera fatta tempo fa. Un sacchetto un po' troppo allungato per contenere i confetti, ma perfetto per ospitare i gambi di questi pochi fiori. Mi piaceva anche l'effetto della carta argentata in trasparenza.




   La cosa divertente è stata la dinamica dello scambio di doni e di auguri, durante la quale non ci siamo mai parlate direttamente, se non tramite un paio di sms inviati alla fine di tutto. E il fatto che mia madre si sia ingegnata a scrivere un sms la dice lunga su quanto abbia gradito il pensierino.
   Gli intermediari, neanche a dirlo, sono sempre i miei figli, che ormai fungono da segreteria telefonica e da staffetta tra casa nostra e casa dei nonni (che dista non più di trenta metri).
   Il tutto ha avuto inizio con una secchia enorme di borraggine (con la quale oggi ho preparato i ravioli, che poi vi mostrerò): dono di valore inestimabile, almeno per chi come me ha fatto della sfoglia col mattarello il suo sport preferito.
   Alla secchia vuota in restituzione ho allegato il mio mazzolino insieme ad un bigliettino di auguri.
   Lei ha risposto con tre rose del suo giardino, una per ognuno dei miei figli: rosa per Alice, gialla per Andrea e rossa per Pietro.





   Buona festa, mamma.
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